Per valutare più concretamente la possibilità di ricorrere nei confronti del decreto autorizzativo della centrale ministeriale “Castelnuovo”, e per verificare il reale stato di avanzamento del progetto, alcuni membri del comitato Montecastelli Viva, hanno recentemente fatto un’istanza di accesso agli atti presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica: gli uffici ministeriali hanno ricevuto l’istanza e, come previsto, l’hanno inoltrata alle società proponenti perché possano eventualmente opporsi al rilascio di certe informazioni contenute nei documenti richiesti. Rimaniamo in attesa.
Montecastelli Viva
Conoscere e vivere la vocazione di una terra.
mercoledì 29 ottobre 2025
Accesso agli atti sul progetto Castelnuovo: primi passi verso la chiarezza
giovedì 18 settembre 2025
Incontro comitato con Regione Toscana
Lunedì 15 settembre alcuni membri del consiglio del Comitato hanno potuto parlare con Antonio Mazzeo, presidente del consiglio regionale.
Nel corso di questo colloquio abbiamo potuto capire che c‘è attenzione da parte della Regione sui rischi che questi progetti geotermici sperimentali presentati da Magma Energy e Rete geotermica comportano per la popolazione e il territorio.
Ci è stato proposto un ulteriore incontro da organizzare a breve per rilasciare dichiarazioni pubbliche sulla questione.
Vi terremo informati e nel frattempo speriamo di poter parlare, come abbiamo già richiesto più volte, anche altri rappresentanti della Regione per continuare a sensibilizzare sulla nostra situazione.
giovedì 14 agosto 2025
Montecastelli Pisano: un Borgo Unito contro le Centrali Sperimentali che Minacciano il Suo Futuro
Due centrali sperimentali per un piccolo borgo
Montecastelli Pisano e la sua gente hanno affrontato con pazienza e impegno (anche economico) anni di contrasto ai progetti di costruzione di centrali geotermiche a sistema binario chiuso in prossimità del paese.
Fin dalle prime fasi della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per la centrale pilota denominata Castelnuovo e di quella regionale denominata Qualtra la scelta del comitato Montecastelli Viva, è stata quella di rivolgersi alle istituzioni rispettando le regole di un procedimento che prevedono la partecipazione di tutti i soggetti interessati in un ambito di critica costruttiva e non ideologica.
Tutto il lavoro che è stato fatto per motivare il nostro dissenso è confluito in perizie ed osservazioni critiche coordinate anche dalla consulenza dell avvocato Michele Greco, che sono state a suo tempo depositate agli atti della commissione di VIA della Regione e del Ministero.
Dal momento che entrambe le procedure si sono concluse con un parere favorevole alla realizzazione dei due progetti, sarebbe stato possibile ricorrere al TAR per avere ragione di tutte le numerose incongruenze e sottovalutazioni che, a nostro avviso, sono presenti nel lavoro delle commissioni tecniche.
Durante questa prima lunghissima fase abbiamo avuto il sostegno del nostro sindaco Alberto Ferrini, mentre di fronte alla possibilità di ricorso al TAR questo sostegno è venuto meno senza valide ragioni.
Anche nell’ultimo incontro avvenuto con il Sindaco lunedì 11 agosto in presenza di alcuni membri della giunta e di un gruppo di concittadini, abbiamo riscontrato un certo disinteresse, anche se non è stata esclusa la possibilità di impugnare i due (attesi) decreti finali.
Purtroppo dobbiamo tenere conto di aver ormai perduto una fondamentale occasione (insieme a soldi e energie) a causa di questo cambiamento nell’ atteggiamento della nostra amministrazione.
Adesso ci apprestiamo ad affrontare una terza fase di controllo su come si svolgeranno i prossimi passi da parte sia delle amministrazioni che della ditta proponente il progetto per la realizzazione di quella che continuiamo a considerare una minaccia per le nostre vite e le nostre attività.
Due centrali altamente sperimentali che non vogliamo perché:
- sono state localizzate nell’unica area che il nostro Comune aveva destinato allo sviluppo di un’economia agricola e turistica, investendo ed incentivando i cittadini ad investire in opere di valorizzazione paesaggistica;
- Le centrali sono sperimentali a tutti gli effetti e non sono prevedibili i possibili danni correlati (nessuno ha mai realizzato nel mondo il circuito binario chiuso con fluidi ad alta concentrazione di gas incondensabili!). Dunque, di nuovo, la scelta di localizzarle in prossimità di un borgo appare se non altro sconsiderata;
- Verosimilmente, potrebbero compromettere in modo irrimediabile la risorsa idrica del territorio;
- Sono proposte da società con scarse capacità finanziarie.
lunedì 4 agosto 2025
Due centrali, zero ascolto: la battaglia di Montecastelli continua
Domenica 3 agosto alle 17:30 nei locali dell’associazione“il Botteghino“ di Montecastelli Pisano si è tenuta una pubblica assemblea nella quale il comitato “Montecastelli Viva“ ha informato i presenti dello stato di avanzamento cui sono giunti i due progetti di centrale geotermica previsti nell’area di Montecastelli.
Nello specifico, si è riferito circa il progetto pilota ministeriale denominato “Castelnuovo“ (nel cui territorio di concessione si trova tutto il borgo) il quale, autorizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nonostante il parere negativo dei Ministero della Cultura, ha ottenuto l’intesa della regione Toscana lo scorso 7 luglio, dopo due conferenze di servizio in cui l’amministrazione comunale di Castelnuovo Val di Cecina non ho opposto alcun impedimento alla realizzazione dell’opera, salvo poi inviare, allo scadere dei tempi e su insistenza del Comitato, un parere politico (inutile) avverso. Per questa centrale si attende dunque il decreto ministeriale (tecnicamente impugnabile) che potrà concretamente far procedere la società alla realizzazione del cantiere.
La notizia risulta in forte contrasto con quanto successo per la centrale pilota “Lucignano”, che è stata bloccata grazie al ricorso fatto dal Comune di Radicondoli ma anche dalla Regione Toscana che in quel caso, ma non nel nostro, ha negato l’intesa col ministero, come se non si trattasse sostanzialmente dello stesso tipo di geotermia nello stesso tipo di territorio!
Poco diversa è la situazione per il progetto di concessione regionale, denominato “Qualtra”, e previsto in un’area immediatamente adiacente a quella del progetto ministeriale. Tale progetto, per quanto non definito sulla carta “pilota“ risulta equiparabile all’altro e prevede una produzione doppia (10 MW). In questo caso si attende la conclusione delle conferenze di servizio.
Le preoccupazioni e dubbi del comitato Montecastelli Viva persistono e trovano ancora condivisione tra quanti abitano e lavorano nell’area di Montecastelli Pisano, tanto che l’assemblea è stata anche l’occasione per progettare una nuova fase di attività di informazione e controllo su quanto accadrà nei prossimi mesi sul territorio.
mercoledì 31 maggio 2023
Centrale di “Qualtra” - "ATTENZIONE" la conferenza dei servizi è alle porte : 15 giugno 2023
La Regione Toscana ha recentemente indetto per il 15 giugno alle ore 10:00 la conferenza di servizi decisoria per il conferimento della concessione di coltivazione di risorsa geotermica denominata “Qualtra”.
La convocazione, pubblicata sul sito regionale e inviata ai comuni interessati dal progetto (Casole d’Elsa, Radicondoli e Castelnuovo Val di Cecina), comporta un’importante attività da parte delle amministrazioni del territorio che parteciperanno all’evento sfruttando anche la possibilità di depositare anticipatamente documenti utili alla difesa dei propri interessi.
Si tratta di un passaggio previsto che non può correggere l’approvazione che il progetto ha da tempo ricevuto, ma può cercare di limitarne gli effetti dannosi sul territorio, anche in modo significativo.
Così il comitato “Montecastelli viva”, in linea con l’impegno da tempo assunto nei confronti di chi ha con generosità sostenuto la battaglia di difesa del territorio, farà la sua parte inviando osservazioni all’indirizzo di posta certificata: regionetoscana@postacert.toscana.it
E richiedere tutele per una popolazione che rischia di esporsi ad un pericoloso aumento della sismicità, esigere che i lavori siano eseguiti secondo le prescrizioni ante operam e ottenere una perizia tecnica sullo stato dei nostri immobili, sono buoni motivi per non smettere di fare la nostra parte!
C’è tempo fino alle 48 ore precedenti la convocazione per far sentire la nostra voce e dimostrare che siamo ancora qui!
Per maggiori dettagli scarica da qui la comunicazione ufficiale della Regione Toscana.
sabato 26 febbraio 2022
Le nuove centrali: PROGETTO QUALTRA E NON SOLO
Dobbiamo tornare ad informarvi sugli sviluppi dei progetti geotermici che interessano il nostro piccolo territorio. Mentre il progetto ministeriale cosiddetto “Castelnuovo” dorme nel ministero della transizione ecologica in attesa di un ultimo passo formale che ne autorizzi la realizzazione, ci sono delle novità che invece riguardano il progetto regionale cosiddetto Qualtra.
Abbiamo saputo che la Regione ha ripreso in mano questo progetto per la realizzazione di una centrale geotermica da 10 MW per arrivare al permesso di costruire. Ci sarà a breve una riunione (detta “conferenza dei servizi”) a cui i vari uffici della Regione e il Comune di Castelnuovo parteciperanno per autorizzare la costruzione della centrale di Magma. Noi cittadini da queste ultime fasi siamo esclusi. Il sindaco Ferrini, che abbiamo incontrato, ci ha rassicurato che in quel contesto cercherà di ottenere tutte le possibili garanzie da parte di Magma che i lavori si svolgano secondo le prescrizioni richieste e in più che la società si impegni insieme al comune ad effettuare un sopralluogo certificato sullo stato degli immobili presenti nell’area, allo scopo di avere un quadro che registri la situazione attuale prima che le perforazioni e la messa in funzione della centrale possano provocare danni per terremoti indotti.
Alla conferenza dei servizi sarà presente anche il Comune di Radicondoli che, anche se non direttamente interessato dalla costruzione della centrale di Qualtra, lo è invece per quanto riguarda i possibili sviluppi di questo esperimento su una concessione di coltivazione che occupa ben diciassette kmq del suo territorio. Sembra infatti che in questa concessione di coltivazione che comprende i territori di Castelnuovo e Radicondoli per un totale di 27 kmq, Magma abbia intenzione (ovviamente in caso di successo nel reperimento delle risorse e nell’esercizio di una centrale sperimentale a reiniezione totale) di perforare altri pozzi e di costruire altre centrali. Se poi si aggiungono le altre due concessioni ministeriali (quella della centrale pilota Castelnuovo, sotto Montecastelli, e quella di Lucignano, sotto Radicondoli) che sono (guarda caso) proprio adiacenti alla concessione Magma, si può ben capire come anche Radicondoli sia interessato a partecipare e controllare gli sviluppi di Qualtra.
Dunque, se la centrale di Qualtra dovesse davvero funzionare e, prima ancora, se davvero le simulazioni che Magma ha fatto sul campo geotermico si rivelassero attendibili, ci ritroveremmo ad avere un’area di industria geotermica di una quarantina di kmq lì dove c’erano boschi, campi, fiumi e torrenti e un borgo medievale, anzi due, che tentano di rinascere.
Appare fin troppo evidente quanto da sempre il comitato ha sostenuto: la valutazione di impatto ambientale avrebbe dovuto tenere conto del contesto reale in cui si andava inserendo il progetto di Qualtra.
venerdì 2 luglio 2021
Sismicità indotta: quello che a Montecastelli si teme, a Strasburgo è già avvenuto
Il 26 giugno a Strasburgo viene registrata una scossa di terremoto (4.4 di magnitudo) che è l’ultima di una lunga serie; tutte sono state riconosciute ufficialmente come provocate dai test geotermici con reiniezione di acqua calda ad alta pressione nel sottosuolo.
Da dicembre è stata istituita una commissione di studio per capire come sia potuto succedere e se ne attendono i risultati. Intanto la prefettura già a dicembre ha imposto la chiusura definitiva dell’attività.
L’ultima forte scossa, sempre riconosciuta come provocata dalla geotermia, ha portato le amministrazioni della zona a concludere che ormai la fiducia in questo tipo di impianti è compromessa.
La scossa è stata percepita in modo forte e chiaro in un raggio di cinquanta chilometri, come riportato anche da France3.
La notizia è apparsa anche sul Corriere, e l’intensità della scossa è verificabile sul sito INGV .
Dal momento che il fluido della nostra zona è mediamente molto più difficile da gestire in quanto particolarmente ricco di gas incondensabili, sarebbe opportuno fare una riflessione sui fatti di Strasburgo prima di continuare a progettare centrali a circuito binario chiuso.





