venerdì 29 maggio 2015

Camera dei deputati: dodici criteri per la nuova Geotermia in Toscana

Gli ultimi mesi di mobilitazione soprattutto in toscana contro uno sfruttamento selvaggio della risorsa geotermica hanno portato qualche risultato. Uno di questi risultati è la seguente risoluzione che è il frutto del lavoro delle commissioni della camera dei deputati.
Si tratta di un punto di partenza su un percorso che sarà ancora lungo e pieno di pericoli.
Ma senza dubbio significa che l'attenzione della politica,  (almeno una parte di essa, quella che segue i percorsi istituzionali) si è spostata sulla questione geotermia, una questione che è rimasta per troppo tempo nell'ombra.
Camera deputati decide il futuro della geotermia

I 12 punti della risoluzione parlamentare sulla Geotermia 

Di seguito si riportano integralmente i dodici criteri che le Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera dei Deputati hanno indicato al Governo (1), impegnandolo nei prossimi sei mesi:

1.-ad avviare le procedure di zonazione del territorio italiano, per le varie tipologie di impianti geotermici, identificando le aree potenzialmente sfruttabili in coerenza anche con le previsioni degli orientamenti europei relativamente all’utilizzo della risorsa geotermica, e in linea con la strategia energetica nazionale;

2.-ad emanare, entro sei mesi, « linee guida » a cura dei Ministeri dello sviluppo economico e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, che individuino nell’ambito delle aree idonee di cui al punto precedente anche i criteri generali di valutazione, finalizzati allo sfruttamento in sicurezza della risorsa, tenendo conto delle implicazioni che l’attività geotermica comporta relativamente al bilancio idrologico complessivo, al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell’aria, all’induzione di micro sismicità;

3.-a rilasciare, a seguito dell’emanazione delle linee guida, tutte le autorizzazioni per i progetti di impianti geotermici, comprese quelle relative ai procedimenti in corso, nel rispetto delle prescrizioni ivi previste;

4-a far sì che, nella valutazione di impatto ambientale (Via), si tenga conto in particolare delle implicazioni che l’attività geotermica comporta relativamente al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell’aria, all’induzione di micro sismicità;

5-ad assumere iniziative volte a ridurre i tempi procedimentali per le autorizzazioni, al fine di consentire lo sviluppo delle attività finalizzate all’utilizzo di nuove tecnologie per lo sfruttamento della risorsa geotermica, ad esclusivo onere finanziario dei privati, per poter riportare il settore a competere nel mondo come leader dell’energia rinnovabile;

6-a favorire lo sviluppo e la diffusione della geotermia a bassa entalpia, ossia ad impianti che sfruttano il calore a piccole profondità, per l’importante contributo che può dare alla riduzione del fabbisogno energetico del patrimonio edilizio italiano;

7-ad assumere iniziative per rivedere gli attuali meccanismi incentivanti garantiti al geotermico, in quanto fonte rinnovabile, al fine di sostenere maggiormente quelle a minore impatto ambientale;

8-ad assumere iniziative dirette ad armonizzare i diversi regimi di incentivazione attualmente vigenti per gli impianti geotermici pilota e quelli ad autorizzazione regionale utilizzanti le stesse tecnologie;

9-ad assumere iniziative per inserire nella regolamentazione, con opportune penali, l’obbligo della sigillatura del pozzo atta ad evitare la possibilità di scambio di fluidi tra falde idriche diverse e l’obbligo di evitare il depauperamento della risorsa idrica di falda e di superficie sia in termini quantitativi che qualitativi;

10-ad assumere iniziative dirette a subordinare il rilascio delle autorizzazioni alla stipula di una polizza fidejussoria a garanzia di eventuali danni all’ambiente, alla salute pubblica e alle attività produttive circostanti;

11-a prevedere nella fase prerealizzativa un pieno coinvolgimento delle amministrazioni e delle popolazioni locali nel processo decisionale favorendo l’eventuale applicazione del principio di precauzione;

12-ad assumere iniziative normative affinché per gli impianti già a regime e per quelli che eventualmente verranno realizzati sia previsto (pena la sospensione della concessione) un sistema di controlli ambientali effettuati dalla competente Agenzia Regionale per la protezione ambientale, a spese del concessionario, volti a verificare (pena la sospensione della concessione) che le attività geotermiche non incidano sul chimismo delle acque destinate al consumo umano rispettando i requisiti del decreto legislativo n. 31 del 2001, che le altre matrici ambientali non risultino contaminate e che la micro sismicità non aumenti significativamente, prevedendo anche che i risultati dei controlli e dei monitoraggi supplementari, da realizzare secondo le linee guida emanate dal Ministero dello sviluppo economico, siano divulgati al pubblico tempestivamente dall’acquisizione per il tramite dei siti Internet del gestore, dell’autorità d’ambito e dell’agenzia ambientale competente per quel territorio.



Resoconto parlamentare "Risoluzione su Geotermia – testo approvato dalle commissioni VIII e X Camera dei Deputati nella seduta del 15.04.2015" disponibile sul sito ufficiale della camera dei deputati: http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/bollettini/pdf/2015/04/15/leg.17.bol0425.data20150415.com0810.pdf

lunedì 25 maggio 2015

Castelnuovo Val di Cecina: un territorio dalle molte risorse - Intervento comitato Montecastelli Viva

Sabato 23 Maggio si è svolto un incontro pubblico informativo: "Castelnuovo Val di Cecina: un territorio dalle molte risorse. Quali prospettive?"

futuro territorio ambiente castelnuovo e montecastelli pisano

 Qui di seguito è riportato il testo dell'intervento del nostro comitato Montecastelli Viva Onlus:

"Il mio intervento si limiterà, nel fare un appello alla riflessione senza vene polemiche, a chiarire due cose:
1. la situazione attuale di Montecastelli Pisano
2. e, contestualmente, le posizioni e il modo di operare del comitato Montecastelli Viva.
Mi preme sottolineare l'avverbio 'contestualmente', perché in realtà parlare delle posizioni del comitato equivale proprio a chiarire la situazione in cui si trova Montecastelli P, chi vi vive, chi vi ha investito e chi semplicemente lo ama. Sapete bene che Montecastelli è spesso definita un'isola nel territorio amministrato dal Comune di Castelnuovo, e questo per la sua particolare posizione di non continuità territoriale con il Comune che la amministra; una mancata continuità territoriale che forse ha contribuito, sicuramente insieme ad altre concause, a segnare per quell'abitato un percorso diverso nella storia recente. Di questa particolare situazione nessuno di noi è direttamente o pienamente responsabile, nessuno può attribuirsene merito o demerito; ci rimane solo da constatarla e prenderne atto e in questo atto di constatazione non c'è ASSOLUTAMENTE nessun giudizio di qualità.
Anzi, proprio la capacità di riconoscere la diversità e la complementarità delle diverse risorse presenti nel comune di Castelnuovo potrà darci il senso della ricchezza di tutta l'area e permetterci di considerare questa pluralità di risorse come interesse comune da difendere.
Del resto, la necessità di difendere questa varietà di risorse presenti sul territorio non è certo stata un'intuizione del comitato (appena nato), se, com'è vero, esiste un articolo (il 49) del regolamento urbanistico di questo comune, che riconosce a Montecastelli la vocazione agricola e turistica come caratteristica propria del territorio. Sicuramente chi ha voluto e approvato quell'articolo, lo ha fatto perché ha constatato una situazione tale per cui non si poteva non riconoscere come reali quelle vocazioni e, anzi, ha ritenuto opportuno proteggerle e conservarle trasformandole in regola.
Certo qualcuno potrebbe dire che un regolamento urbanistico non ha gran valore giuridico, ma sicuramente il fatto che esista è dimostrazione di una diffusa e condivisa percezione del territorio, che potrà essere giuridicamente debole, ma moralmente rispettabile, perché nasce proprio là dove il rapporto con il territorio è vissuto. Il nostro comitato ha messo proprio quell'art 49 (ovvero la difesa di una vocazione del territorio) come primo scopo del proprio operato, nella lucida consapevolezza di trovarsi in un'area tanto vocata alla geotermia da dover segnalare con un intervento normativo l'unico e piccolissimo lembo di terra che dovrebbe mantenere in vita altre attività e vocazioni economiche. Molti tra quanti frequentano a vario titolo Montecastelli non hanno fatto altro che seguire naturalmente quella vocazione che appariva tutelata anche dalle amministrazioni, se non addirittura incentivata dalle stesse. Tutto questo ha fatto sì che quanti, in una certa fase, hanno provato a sopravvivere all'apparente 'arretratezza' di Montecastelli, quelli che sono stati solo occasionali vacanzieri o figure di passaggio sul territorio, ad un certo punto si siano poi trasformati in veri investitori, che hanno creato, gradualmente e forse non sempre con una progettualità chiara, un'economia alternativa a quella che non aveva coinvolto l'isola di Montecastelli. Qualcuno ha cominciato a comprare piccoli o grandi immobili, in paese o in campagna, che sembravano destinati all'abbandono; li ha ristrutturati con l'attenzione che solo chi ama un posto sa prestare; li ha rimessi in piedi nel rispetto della storia del luogo garantendo a buona parte dell'abitato una coerenza architettonica che colpisce chi lo visita per la prima volta. C'è poi chi ha osato investimenti più grandi recuperando colture in modo sistematico ed esteso (ed ecco allora il vino Igp Montecastelli, le certificazioni di prodotti biologici) e unendo a quella vocazione tradizionale la nuova: quella dell'ospitalità turistica. Alcuni ci hanno fatto notare che una parte di quei capitali provenivano dal lavoro in Enel, ma è fin troppo facile ribattere che comunque chi ha investito ha scelto ( per forza di cose) un'area diversa da quella direttamente interessata dalla geotermia e proprio in virtù di questo. Tanto per dimostrare ancora quanto sia strategico permettere la coesistenza di attività diverse su uno stesso territorio: qualora ci sia stata la presenza della garanzia di un posto in Enel a permettere l'esistenza di capitali è stata la sopravvivenza di un'area incontaminata che ha fatto scegliere dove e come investire. E così i capitali sono rimasti sul territorio! E il territorio ne ha attratti altri ancora! Alcuni infatti, ancora hanno scoperto questa zona così incontaminata ed hanno lasciato città grandi, ricche di servizi, ma a loro avviso caotiche, per rifugiarsi in questo pezzetto di Toscana, dove la loro presenza garantisce il recupero della terra coltivata, ma anche la regimazione delle acque, il controllo del territorio (quello tanto invocato quando arrivano le notizie di dissesti idrogeologici!). Tutte operazioni queste che comunque implicano necessariamente forza lavoro del posto (muratori, agricoltori, manutentori e addetti a specifici servizi...) Sono stato così recuperati ettari ed ettari di terreno, decine di immobili. ...e qui il mercato immobiliare incredibilmente non è crollato. Grazie a investimenti privati, si sono avviati progetti di rilancio culturale della zona che molte amministrazioni comunali sognano: la sala della musica, la liuteria, il convegno (imminente) dei medici di Harward... Tutto questo però ha senso in quel contesto paesaggistico, architettonico, urbanistico. Può continuare ad averlo se conserveremo pensiero strategico sufficiente per capire che il verde e il silenzio producono ricchezza. Solo qualche numero, oltre alle parole: 300 posti letto nei dintorni di un insediamento che conta un centinaio di abitanti stanziali; 10.000 presenze giornaliere annue di turisti (questo numero risulta dalla somma delle presenze censite ogni giorno per un anno intero). E se quello che possiamo citare non sembra così considerevole, sarebbe utile e sensato valutare a quale piccola superficie tutte queste attività ( cioè imprese) si riferiscono! La zona cui ci  riferiamo è tanto piccola che ci conosciamo tutti e forse è per questo che per noi è estremamente chiaro, è fin troppo evidente quanta energia umana vi sia stata riversata e quale valore abbia raggiunto (E non si tratta solo di valore affettivo!) Il tentativo che cerchiamo di mettere in atto, quello di tutela di questa realtà, non nasce da posizioniideologiche contro chi fa impresa nella geotermia, ma piuttosto dal desiderio di affermare emergere una certa visione d'insieme di un territorio che sicuramente presenta la risorsa geotermica, ma non solo quella. A questo si aggiunga e anche il desiderio da parte nostra di affermare il principio secondo cui prima di tutto il territorio è di chi ci vive, di chi lo ha scelto come spazio di vita; e chi decide di quel territorio non può non tenere conto di questo.Sappiamo perfettamente quanti capitali siano messi in gioco nel momento in cui si decide di fare una ricerca di risorsa geotermica, ma allo stesso tempo siamo più che consapevoli di quanti soldi vi siano già stati spesi. E mi riferisco anche ai soldi pubblici, cioè a tutti quelli investiti ultimamente per rispettare la bellezza del borgo Pensate solo al teleriscaldamento completamente interrato e domandiamoci perché li' è stato fatto in quel modo. Pensate al rinnovato allestimento del locale museo dedicato alla Civiltà Contadina (perché qui quello dedicato alla geotermia sarebbe stato fuori luogo ! Ed è molto significativo invece, a Larderello) Che senso avrebbe ora prendere decisioni che sono diametralmente opposte a tutte quelle che hanno portato ad un così grande investimento di risorse! Ci sarebbe solo un caso in cui un cambiamento di indirizzo così grande potrebbe avere senso: il caso in cui questi nuovi investimenti portassero, anche a costo di molto sacrificio ambientale, dei vantaggi enormi e diffusi sul territorio, ma soprattutto condivisida buona parte di chi ci vive Ci dovrebbero essere vantaggi evidenti, apprezzabili e utili a tal punto da giustificare il danno, anche solo parziale, di quello che fino ad ora abbiamo costruito. Vantaggi così grandi da ritenere non strategica (mentre i fatti ad oggi dimostrano il contrario) la strada intrapresa fino ad ora. Questo è il motivo per cui abbiamo fin da subito sentito il bisogno di capire che cosa potrebbe implicare la realizzazione dei due progetti che interessano quei pochi chilometri quadrati. E questo atteggiamento di dubbio davanti all'industrializzazione che avanza proprio in un contesto come quello appena descritto, non può che essere naturale. Come non potrebbe esserlo? Deve per forza sorgere qualche dubbio, proprio qui: Siamo in 'Toscana'! Un toponimo che all'estero conoscono prima di quello riferibile a molte città, proprio per il valore del suo territorio. Se non riusciamo qui a fare una riflessione su questioni di questo tipo, vuol dire che la bellezza di questa terra e la possibilità, storicamente dimostrata, di trasformarla in prodotto da vendere non ci hanno ancora insegnato niente. Detto questo, quando le notizie relative ai due progetti di ricerca di risorsa geotermica (Mensano, Castelnuovo....) sono arrivate ci hanno trovato davvero impreparati. Era un'eventualità che nessuno di noi ormai si aspettava....perché chi ha scelto di investire lo ha fatto in funzione della marginalità ormai innegabile di Montecastelli rispetto all'industrializzazione e alla modernità. Ha visto in quell'essere stato escluso da certe opportunità economiche, il motivo per cui poteva, allora e davvero, valere la pena investire in qualcos'altro che non fosse attività industriale. Questa è storia, non è personale interpretazione.... Le nostre domande immediate davanti ai progetti sono state: • di che cosa si tratta realmente in termini di produttività in rapporto all'impatto ambientale. (Intendendo per impatto non solo quello delle emissioni in atmosfera, ma l'impatto acustico e il consumo di territorio) Se anche fosse l'optimum come soluzione impiantisca, perché ora? Quanto valgono questi progetti rispetto a quanto vale, quanto è costato quello che abbiamo ora su territorio? Lo stupore davanti al rischio di nuovi impianti non è certo inferiore a quello che si prova nel constatare che cosa è fiorito a Montecastelli! In entrambi i casi c'è da dire "non sembra possibile!!!!!" CONCLUSIONE: Se il dato meramente economico è per molti quello più rilevante, allora consideriamo che un cambiamento di indirizzo della politica territoriale in questo momento implicherebbe il sacrificio di investimenti ed energie già spesi. Prima di vanificare tutto ciò ci vorrebbe almeno la certezza, scientifica e dimostrata, di un enorme, condivisibile e diffuso vantaggio, per di più godibile sul lunghissimo periodo. Superficiali manifestazioni di intenti non sono sufficienti a convincerci."

Concerto inaugurale 2015 Sala della Musica a Montecastelli Pisano

A Montecastelli può succedere... 

Inaugurazione sala della musica di Montecastelli 
Martedì 30 Marzo 2015 - Montecastelli Pisano - Via Maggio
Mozart Quintetto per archi Do maggiore KV 515
Schubert Quintetto "La Trota" La Maggiore D667
Violini: Maya Iwabuchi, Philipp Bonhoeffer
Viole: Veronika Hagen, Silvia Hagen
Violoncelli: Clemens Hagen, Julia Hagen
Contrabbasso: Roberto di Ronza
Pianoforte: Cosmin Boeru 

Altro video pubblicato da Federico Gelli sulla sala della Musica di Montecastelli  

Hanno parlato dell'inaugurazione Repubblica e QuinewsVolterra

giovedì 21 maggio 2015

Ecco come 880 persone fermano le trivelle americane

Davide batte Golia, vediamo cosa è successo a Bomba in provincia di Chieti dove 880 anime sono riuscite a fermare le trivelle americane:


Cosa può fare un paesino così piccolo di fronte ad un colosso americano del petrolio, in affari dal 1916 e che nel 2008 aveva registrato 1,65 miliardi di profitti?

La risposta è: tanto. Guidati dal Dott. Massimo Colonna, di professione chimico, i residenti si sono riuniti nel “Comitato Gestione Partecipata del Territorio” e non si sono più fermati. E se uno pensa che questo sia uno dei tanti comitatini di tanto fumo e niente arrosto si sbaglia di grosso. Questo è stato un comitato che ha prodotto testi intelligenti, che ha dibattuto i petrolieri, che ha convinto i  politici ad agire, che si è letto le carte, ha rifatto i conti dei petrolieri, e che spesso ne sapeva di più dei petrolieri stessi. A ogni occasione hanno fatto vedere alla Forest Oil di che stoffa erano fatti.

Ad un certo punto, esasperati, quelli della Forest Oil hanno mandato i loro rappresentanti a cercare di placare gli animi, un volo da Denver a Bomba a promettere benessere e profumi, ma nessuno gli ha creduto. Gli 880 residenti di Bomba hanno dato alla Forest Oil quello che loro stessi hanno definito il peggior benvenuto nella loro intera storia corporativa di novant’anni.

Ci sono stati tanti episodi in questa storia di Bomba vs. Forest Oil, a volte ci siamo quasi disperati, altre volte sembrava di avere la vittoria in tasca, ma in questi quasi sei anni, tutti abbiamo fatto la nostra piccola parte senza mai arrenderci. I balconi pieni di lenzuola No Forest Oil, la signora Filomena di un metro e mezzo che con la sua vuvuzuela le cantava a Giorgio Mazzenga della Forest Oil Italia, metà Abruzzo a mandare osservazioni di contrarietà, i bambini della maestra Assunta di Florio a scrivere ai ministri, gli eredi dello scrittore americano John Fante a scrivere ai politici, il Comitato e il Wwf a leggersi le carte, a spiegare a quelli della regione i pericoli della situazione, e a controbattere ai petrolieri parola per parola, e un po’ anche io dall’altro lato dell’oceano con testi e a scovare comunicati agli investitori dove pure la Forest Oil diceva che non era proprio tutt’a posto con la geologia di Bomba.

I petrolieri di Denver sapevano di essere quanto meno in ritardo sul loro programma di marcia. E così, nel 2012 hanno dovuto annunciare ai loro investitori dalle pagine del Wall Street Journal la perdita di 35 milioni di dollari di affari. La causa? Bomba!

Finalmente, dopo tanti alti e bassi, eccoci. Il giorno 18 Maggio 2015 il Consiglio di Stato ha decretato in maniera finale e definitiva che il progetto non s’ha da fare. Ci sono rischi di danni insostenibili per la collettività locale a causa dei rischi di subsidenza e occorre invocare il principio di precauzione. Il progetto dello sfruttamento di gas a Bomba è insostenibile.

Non ci sono più “tuttapposti”. Fine. Bomba ha vinto!

Ecco, da oggi in poi nessuno potrà dire che a Bomba non succede niente. E’ successo che 880 persone di un paese minuscolo dell’Abruzzo hanno rimandato a casa una multinazionale del petrolio. Chapeau.
Leggi l'articolo originale sul fatto quotidiano.

sabato 9 maggio 2015

Scontro Sindaci sul progetto Mensano - Geotermia Toscana News

Patto sindaci sul progetto Mensano Geotermia
 Un patto tra i sindaci di Casole d'Elsa, Radicondoli, San Gimignano, Colle di Val d'Elsa, Volterra e Castelnuovo Val di Cecina proposto dal sindaco casolese Piero Pii per ciò che riguarda l'alternativa alla geotermia con il cosiddetto “Distretto Cecina”. Un proposta che arriva sui tavoli della Regione Toscana in alternativa al progetto geotermico di Mensano della società Magma Energy sullo sviluppo industriale delle aree interessate. Proposta riportata qualche giorno fa sulle colonne locali de La Nazione e che sottolineava l'unità di intenta dei sopracitati Comuni, con la presa di posizione del sindaco di Casole d'Elsa Piero Pii: “E' un piano alternativo a quello della geotermia industriale, per un territorio, come quello dei nostri Comuni, fortemente antropizzato e con caratteristiche di unicità legate ad un intreccio mirabile, sviluppatosi nei secoli, fra ambiente, paesaggio, agricoltura e turismo sostenibile, pensando così ad una strada che abbia un piano urbanistico coordinato, un'opzione, prioritaria, per un'area di completo vincolo ambientale e l'obiettivo di recuperare l'enorme patrimonio edilizio antico”. Non solo: tra le cose messe in chiaro dallo stesso Piero Pii anche il rigetto definitivo e irrevocabile da parte del Distretto Cecina del progetto industriale di Magma Energy, per il devastante impatto che avrebbe su un territorio che tanto ha già dato alla geotermia. Ma ciò che sembrava una voce spinta con forza dagli altri Comuni, si è rivelata in realtà una forzatura da parte dello stesso primo cittadino di Casole, perché qualche ora dopo i sindaci di Radicondoli Emiliano Bravi e di San Gimignano Giacomo Bassi hanno risposto, sempre sulle colonne dell'edizione locale del quotidiano, dissociandosi completamente dalla asserzioni del collega valdelsano. “Le due amministrazioni comunali avevano dato il patrocinio al convegno 'Economia del territorio e geotermia' con l'intento di sostenere un'occasione di dibattito nella quale si sarebbero confrontate opinioni diverse e non certo per creare una situazione di contrapposizione fra progetti”, è il primo appunto che Bassi e Bravi fanno a Pii. Per poi proseguire: “Le conclusioni che trae Pii sono frutto della sua posizione sul tema e non riflettono quello che invece noi pensiamo: e cioè che sviluppo turistico, agricoltura di qualità, rispetto e tutela del paesaggio e dell'ambiente non sono incompatibili con progetti di gestione oculata e virtuosa della risorsa geotermica”.
Fonte: http://www.quinewsvaldelsa.it/geotermia-e-scontro-tra-sindaci.htm

martedì 5 maggio 2015

Legambiente - Pisa scopre le bellezze di Montecastelli Pisano

Sabato 02 Maggio 2015 il comitato "Montecastelli Viva" ha accolto una rappresentanza di "Legambiente-Pisa" per un sopralluogo del borgo medievale.
E' stata l'occasione per condividere la bellezza del paesaggio e quella delle strutture architettoniche medievali, ma anche per apprezzare i frutti dei recenti investimenti pubblici (per il Museo della Civiltà Contadina) e privati (per la Sala della Musica).
Non solo: l'incontro è stata anche l'occasione di un confronto sulla possibilità che nel territorio vengano realizzati pozzi geotermici per la realizzazione di nuovi impianti. Con l'auspicio che questo possa essere l'inizio di una collaborativa attività di promozione e tutela della qualità del territorio, ringraziamo quanti hanno collaborato alla buona riuscita dell'evento.
Paesaggio da Montecastelli - incontro Legambiente
Paesaggio da Montecastelli - incontro Legambiente
Museo della cività contadina
Museo della cività contadina

Chiesa Montecastelli Pisano
Chiesa Montecastelli Pisano
Particolare della Sala della Musica
Particolare della Sala della Musica