Dobbiamo tornare ad informarvi sugli sviluppi dei progetti geotermici che interessano il nostro piccolo territorio. Mentre il progetto ministeriale cosiddetto “Castelnuovo” dorme nel ministero della transizione ecologica in attesa di un ultimo passo formale che ne autorizzi la realizzazione, ci sono delle novità che invece riguardano il progetto regionale cosiddetto Qualtra.
Abbiamo saputo che la Regione ha ripreso in mano questo progetto per la realizzazione di una centrale geotermica da 10 MW per arrivare al permesso di costruire. Ci sarà a breve una riunione (detta “conferenza dei servizi”) a cui i vari uffici della Regione e il Comune di Castelnuovo parteciperanno per autorizzare la costruzione della centrale di Magma. Noi cittadini da queste ultime fasi siamo esclusi. Il sindaco Ferrini, che abbiamo incontrato, ci ha rassicurato che in quel contesto cercherà di ottenere tutte le possibili garanzie da parte di Magma che i lavori si svolgano secondo le prescrizioni richieste e in più che la società si impegni insieme al comune ad effettuare un sopralluogo certificato sullo stato degli immobili presenti nell’area, allo scopo di avere un quadro che registri la situazione attuale prima che le perforazioni e la messa in funzione della centrale possano provocare danni per terremoti indotti.
Alla conferenza dei servizi sarà presente anche il Comune di Radicondoli che, anche se non direttamente interessato dalla costruzione della centrale di Qualtra, lo è invece per quanto riguarda i possibili sviluppi di questo esperimento su una concessione di coltivazione che occupa ben diciassette kmq del suo territorio. Sembra infatti che in questa concessione di coltivazione che comprende i territori di Castelnuovo e Radicondoli per un totale di 27 kmq, Magma abbia intenzione (ovviamente in caso di successo nel reperimento delle risorse e nell’esercizio di una centrale sperimentale a reiniezione totale) di perforare altri pozzi e di costruire altre centrali. Se poi si aggiungono le altre due concessioni ministeriali (quella della centrale pilota Castelnuovo, sotto Montecastelli, e quella di Lucignano, sotto Radicondoli) che sono (guarda caso) proprio adiacenti alla concessione Magma, si può ben capire come anche Radicondoli sia interessato a partecipare e controllare gli sviluppi di Qualtra.
Dunque, se la centrale di Qualtra dovesse davvero funzionare e, prima ancora, se davvero le simulazioni che Magma ha fatto sul campo geotermico si rivelassero attendibili, ci ritroveremmo ad avere un’area di industria geotermica di una quarantina di kmq lì dove c’erano boschi, campi, fiumi e torrenti e un borgo medievale, anzi due, che tentano di rinascere.
Appare fin troppo evidente quanto da sempre il comitato ha sostenuto: la valutazione di impatto ambientale avrebbe dovuto tenere conto del contesto reale in cui si andava inserendo il progetto di Qualtra.
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